Approfondimenti
“Angùli – L’Uovo Cosmico e la Sardegna”: introduzione
dalla Dea Madre Universale a G. Deleuze, F. Guattari, M. Gimbutas
“Non ci manca di certo la comunicazione, anzi ne abbiamo fin troppa; ci manca la creazione”.
[Gilles Deleuze, Fèlix Guattari]
“L’ Isola è ciò che il mare circonda, e ciò di cui si fa il giro, essa è come un uovo. Uovo del mare, l’isola è rotonda. L’isola è il minimo necessario al ricominciare, il materiale che sopravvive alla prima origine, il nucleo dell’uovo che irradia e che deve bastare a qualunque ri-prodursi”.
[Gilles Deleuze]
“Angùli – L’uovo cosmico e la Sardegna” è un percorso tra immagini, simboli, epifanie di Dee e Dèi che invita a ri-scoprire la “convergenza fondamentale fra scienza e mito, embriologia e mitologia, uovo biologico e uovo psichico o cosmico”, con (e nel)l’isola-Sardegna quale luogo di ri-creazione, là dove ri-cominciare: “uovo del mare”. L’uovo, con i suoi “movimenti cinematici”, designa sempre “la realtà intensiva, non-indifferenziata, in cui le cose, gli organi, si distinguono unicamente per gradienti, migrazioni, zone di vicinanza”. Quali le “zone di vicinanza” e le “migrazioni” tra il pane rituale sardo, la Dea Madre Universale (meglio: la “Grande Dea”) come Dea-Uccello, la Maschera, il “Corpo senza Organi”, le comunità pre-patriarcali e l’attuale organizzazione in società?
“Angùli” è parola di estrema importanza; le sue radici più antiche di cui abbiamo finora notizia ci rivelano che il suo significato originario è riferito all’Uovo Cosmico. “Anguli” è un termine diffuso in Sardegna per indicare una specialità di pane, a ricetta variabile di paese in paese, che ha (apparentemente) perduto il collegamento diretto con i riti ancestrali: tranne nel caso particolare di Siurgus Donigala dove abbiamo il pane rituale processionale noto come “su Pani de is Bagadius”. L’Anguli è il cuore di questa monumentale composizione formata da 14 diverse forme di pane. La sua forma e la sua storia si (ri)trovano lungo l’iter di “Angùli – L’Uovo Cosmico e la Sardegna”, a partire dall’installazione del Progetto Artistico “Sa Sartiglia” intitolata proprio “Angùli”. Le altre opere disseminate lungo il viaggio cosmico ri-creativo sono i trittici “Abba” ed “Equinòziu”, del Progetto Artistico “Sa Sartiglia”; il ciclo fotografico “Onto-Genesis” e i due dittici: “Abba: il Diluvio” e “Imaginal Stage” di Cinzia Carrus.
Inoltre sono presenti le immagini del Pane de is Bagadius, sempre di Cinzia Carrus: un’anticipazione del più ampio reportage e trattazione dedicati a tale pane rituale contenuti nel documentario “Sardegna Tempio delle Acque” (di prossima uscita, click qui per la preview) e su questa pagina (click). Inoltre, nella sezione “approfondimenti”, trovate i temi di “Angùli – L’Uovo Cosmico e la Sardegna” ampliati, insieme ad altri articoli e saggi su varie esplorazioni dell’universo.
“L’archeologa e mitologa Marija Gimbutas e la sociologa Riane Eisler sostengono che l’antica Europa, l’Anatolia e la Creta minoica siano state una ‘gilania’. Nel dettaglio, è stata Eisler a proporre il termine ‘gilania’, per indicare la comunità pre-patriarcale, ovvero nè a dominio maschile, nè a dominio femminile. Gimbutas fa notare come gli abitanti dell’Europa antica venerassero il ciclo completo di nascita, morte e rinascita nella forma di una “Grande Dea”. Gli antico-europei non dividevano la grande Dea in parti ‘buone’ e parti ‘cattive’. La Dea era una e molte, unità e molteplicità. La dea ibrida uccello-serpente era la grande Dea del continuum vitale”. (dalla terza parte del catalogo “Angùli”)
Il Diluvio
“una società ha paura solo di una cosa: il diluvio; non ha paura del vuoto, non ha paura della penuria, della rarità. Su di essa, sul corpo sociale, scorre qualcosa e non si sa che cos’è, scorre qualcosa che non è codice e che, in rapporto a questa società, appare come non codificabile affatto. Qualcosa che possa scorrere e trascinare questa società verso una specie di deterritorializzazione, che faccia fondere il terreno sul quale essa si installa: ecco, questo è il dramma. Si incontra qualcosa che crolla e non si sa che cos’è, perché non risponde ad alcun codice, perché fugge da sotto i codici…” (Gilles Deleuze, dalle lezioni tenute all’università di Parigi VIII Vincennes-Saint-Denis. Dalla terza parte del catalogo “Angùli”)
“…l’Uovo
è contemporaneo per eccellenza,
lo si porta sempre con sé come il proprio
ambiente di sperimentazione, il proprio ambiente associato”.
(Gilles Deleuze, Fèlix Guattari, “Capitalismo e Schizofrenia, vol. 2: Mille Piani”. Dalla prima parte del catalogo “Angùli”)