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Il Tempio, la Tegola, l’Iniziazione: Bosich e la Massoneria
Il Tempio, la Tegola, l’Iniziazione; dalla proposta di Luigi Dalla Vigna, al racconto di alcuni aspetti dell’esperienza massonica, Giuseppe Bosich – da 25 anni nel Lectorium Rosicrucianum – illustra le molteplici sfumature relative alla Tegola, arrivando a toccare i concetti di “copertura” e “copritore”, il ruolo dell’Alchimia, i riferimenti ai Tarocchi, il Tempio come Athanor, la Pietra Filosofale, le tre fasi di Nigredo, Albedo e Rubedo e molto altro. Riportiamo di seguito un piccolo estratto e più sotto il file pdf della relazione completa di Giuseppe Bosich.
Sono trascorsi 50 anni da quando fui TEGOLATO. Furono due massoni, su proposta dell’amico Luigi Dalla Vigna, massone lui stesso e mio Maestro nell‘ Arte. Aveva ritenuto di condividere con me l’appartenenza al suo Ordine lniziatico.
La TEGOLATURA consiste negli accertamenti preliminari per valutare e verificare l’idoneità di un BUSSANTE. Quando fui ammesso all’iniziazione fui portato, con una benda sugli occhi, davanti alla porta del Tempio dove fui accolto dal COPRITORE (interno/esterno — Giano bifronte) che dopo una serie di quesiti, valutazioni e consultazioni contestuali coi Dignitari che erano all’interno della Loggia, ritenne possibile il mio accesso nel Tempio, invitandomi a procedere nelle prove iniziatiche cui fui sottoposto e che superai. Nel rituale massonico sono molti i riferimenti alla COPERTURA del Tempio che, peraltro, simbolicamente non è mai definitivamente conclusa, a significare che non si finisce mai di essere APPRENDISTI e che il cantiere per la costruzione del proprio sviluppo personale e collettivo della coscienza, necessariamente perfettibile, è sempre aperto; infatti questo lavoro con gli strumenti dell’Arte non ha mai termine.
Questo transito dall’esteriore (essoterico) all’interiore (esoterico) è il passaggio dal mondo profano all’ambito sacrale che deve essere protetto e isolato dalle interferenze esterne. Quindi il COPRITORE, assolvendo queste cure ha una funzione pratica e magica fondamentali. È evidente che, per quanto affermato prima, la COPERTURA non può essere intesa come un TETTO materiale, quanto come un campo di forza esclusivo e accogliente – un EGGREGORE – basato sulla riservatezza ove l’adepto deve dimostrare ai Fratelli che lo stanno accogliendo di essere Uomo Libero e di Buoni Costumi. Nel Rituale di Apertura dei Lavori si focalizza uno dei momenti più rilevanti della magia cerimoniale massonica, quando il COPRITORE afferma che il Tempio è debitamente COPERTO, volendo intendere che nel suo interno non sono presenti dei profani.
Peraltro, l’espressione “COPRIRE IL TEMPIO” sta ad indicare anche l’uscita dallo spazio consacrato; ma nessuno può lasciare il Tempio senza che questo gli sia consentito dal preposto GUARDIANO DELLA SOGLIA — COPRITORE. In ogni edificio, ovviamente, il tetto, è strutturato nella sua parte più alta mentre le fondamenta sono, necessariamente, alla sua base. La funzione del tetto è quella di proteggere la costruzione dagli eventi atmosferici: CALDO, FREDDO, UMIDO e SECCO che sono connessi ai 4 elementi naturali: TERRA, ACQUA, ARIA e FUOCO sui quali si basa l’Alchimia. Con quest’Arte si può compiere la Grande Opera che consiste nella trasformazione del piombo in oro. La sequenza dinamica del processo iniziatico, prevede l’ accoglienza del neofita che provenendo dal mondo profano, viene introdotto all’ INTERNO del Tempio, che è una macchina per la trasformazione della coscienza; sulla TERRA (riferibile alle prove terrifiche) si trova il PAVIMENTO con la scacchiera bianco/nera, base binaria di partenza sulla quale va superata la PAURA (pavura).
Procedendo nelle prove dell’ ACQUA (dominio delle emozioni) e dell’ARlA (sapersi elevare, saper essere neutrali) si giunge infine alla prova apicale del FUOCO che, quando superata, proietta il Candidato verso l’ALTO, attraverso un cambiamento di stato irreversibile che consuma e trasforma, ponendolo in in una nuova dimensione coscienziale. A questo punto è conseguente e logico uscire all’ ESTERNO per comunicare e testimoniare, con un nuovo comportamento, gli sviluppi maturati, così come fa L’EREMITA della IX Lama del TARO, che asceso alla vetta della montagna discende poi a valle per sublimare la condizione dell’ ESSERE NEL MONDO, MA NON PIU’ DEL MONDO, ponendosi al servizio dell’Umanità. Solo in questo stato iniziatico è efficace l’assioma ermetico indicato dalla TAVOLA SMERALDINA: “Così in alto, così in basso”.
Tegola protettore conduttore Giuseppe Bosich
Il video:
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